di Dario Greco.
In Born To Run la rabbia e il rigore di Darkness sono ancora lontani, questo è vero. Eppure nel grande addio alla giovinezza rappresentato da Born To Run c’è un brano che stona e spicca per qualità narrative eccelse. Sto parlando di Meeting Across The River.
Questo brano, breve e anomalo per il suo inusuale arrangiamento dove Springsteen viene accompagnato da Randy Brecker alla tromba, Roy Bittan al pianoforte e Richard Davis (quello di Astral Weeks di Van Morrison) al contrabbasso, fa da ponte di unione tra i primi due dischi della boardwalk e le canzoni più struggenti di Darkness e The River.
Sottolinea in sordina l’ingresso del suo autore nella narrazione non autobiografica, in un genere codificato ed è non a caso l’ultima canzone incisa per il disco. Il confronto con il resto dell’album mostra la distanza e il distacco. Qui troviamo non solo una scrittura diversa, ma anche uno stile sospeso, essenziale, quasi minimale nelle intenzioni. Se Jungleland è lunga, romantica e magniloquente nel suo stile di composizione ridondante, Meeting che fa da intro, è la vera conclusione di Born To Run.
Born to Run, che è molto più di un semplice album rock. Si tratta di un’esplosione poetica, un grido di strada che esprime al contempo frustrazione e ansia di libertà. Il fiume di Meeting Across The River simboleggia l’inchino del suo autore verso un genere “nobile” come il blues, matrice di tutta la musica a cui Springsteen attinge come modello fondamentale, a parte il folk e il country che però fino a questo punto non è ancora stato contemplato come genere di riferimento per la sua scrittura. Ed è proprio in questo punto, nella linea di confine tra il Jersey e la città che lo Springsteen autore trova la sua voce adulta.
Questo brano per molti versi rappresenta la matrice, il modello zero da cui trarre lezione per tutto quello che verrà inciso in seguito. Estrapolato dal disco che lo contiene, è l’unico brano del primo periodo che potrebbe stare anche sui lavori successivi, da Nebraska e Tunnel Of Love, fino a Human Touch e The Ghost of Tom Joad. Nave scuola per un’intera generazione di autori di canzoni, non è un caso se la canzone si fregia dell’apprezzamento di un altro Maestro della canzone come Tom Waits il quale afferma che gli sarebbe piaciuto scrivere Meeting Across The River.
Il cerchio si chiuderà quando Springsteen porterà al successo la sua Jersey Girl, altro spaccato verista fatto canzone.