Percezioni e riflessioni

di Armando Chiechi.

Mi guardo intorno, guardo me e quello che mi circonda… sembra ieri eppure è passata una vita. La musica è ancora a me vicina, una eterna colonna sonora che accompagna le ore, i giorni ed una vita intera anche se non vivo di questa, eppure mi è vicina e mi sarà sempre affianco. Until the end, giusto per citare uno dei miei eroi di gioventù, quel Jim, marmo violentato in un cimitero di Parigi o angelo cristallizzato sulle ali del tempo.

Però poi guardo le rughe di un’altro uomo che angelo non è perché vive le sue pene e gioie in terra,ha gli acciacchi dell’età ma un sorriso rassicurante che ti fa sempre pensare che nonostante tutto c’è un altro giorno ed una ragione per credere. E sì… che strano penso, la mia vita non è affatto come la tua, ma ironia del destino, sembra essere diventata o forse è sempre stata come quella di un personaggio delle tue canzoni e credo che cosi sia per la maggior parte di quelli che comprano un tuo disco e che seguono ogni tua mossa su quel palco.

E’ dura caro Bruce e lo è sempre più, giorno dopo giorno. Forse credevamo di essere sempre giovani, poter indossare quel giubbotto di jeans consumato e poter correre per sempre su quella strada ma poi da qualche parte bisogna pur arrivare o no? Che strano penso… quell’euforia e gioia è stata sostituita da una sottile sensazione scandita dalla paura. Paura di non farcela, di non riuscire ad arrivare a fine mese o a fine anno e allora penso a come siano sempre attuali certe cose da “Darkness on The Edge of Town” a “Born in The U.S.A.”, perché puoi sostituire quelle stelle e strisce con tre fasce verticali ma sempre morti che camminano siamo.

Per non parlare di quell’ordine mondiale e di tutti i disperati che ci camminano vicino giorno dopo giorno. Però non ci si può deprimere cosi e bisogna in qualche modo riprendere le forze e alzare la testa, guardare quel sole magari senza farsi accecare vero? E allora che rimane mi chiedo. Rimane l’amore e questo è la chiave di tutto e probabilmente è quello che ci hai suggerito in questi ultimi anni ma che non sempre abbiamo colto. Forse abbiamo paura di una cosa cosi semplice ma vera… è tutto li e non occorre altro. 

Allora mi guardo attorno e so di non averlo mai perso ed è anche grazie a te se quella fiammella non si è mai spenta, dopotutto lo dicevi anche tu che non si può accendere un fuoco senza scintilla! E’ stato bello crescere con te e spero che possa e possano tutti invecchiare con dignità lungo questa strada.

Grazie per tutto, caro Bruce.

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