Blinded By The Light: Può una canzone cambiarti la vita?

di Gianni Pennesi.

Lei non mi caga di striscio. Cerco sempre il suo sguardo durante la ricreazione ma non lo incrocio mai: lei ride con le amiche mentre io me ne sto in un angolino a sorseggiare un succo di frutta aspettando che accada qualcosa, un qualche evento catastrofico o soprannaturale grazie al quale lei si accorga che io esisto. Ma non succede mai niente: meteoriti e terremoti se ne infischiano di me e mi lasciano solo alla disperata ricerca di un senso per questa esistenza che solo di rado trovo tollerabile.

Tutto scorre, ma non io: guardo la vita passarmi davanti senza che sappia coglierla o almeno capirla.

Talvolta, mentre faccio i compiti, immagino come sarebbe bello se fossi diverso, se avessi il coraggio di esprimerle i miei sentimenti, ma mi ostino a vivere nell’attesa vana che lei intuisca quello che provo. Resterò intrappolato nella prigione inespugnabile che ho costruito alimentando timori e debolezze, così sarò sempre solo, schiavo delle insicurezze e della congenita incapacità di trovare il mio ruolo in questo mondo strano, dove le persone si misurano con un metro che non ho mai saputo capire.

Mi sembra di vivere in uno di quei film romanticoni dove il protagonista è uno sfigato che si innamora di una ragazza troppo carina e alla fine, non si sa come, riesce a conquistarla. Ma la mia vita non è un film e io sono solo uno sfigato senza speranza che resterà tutta la vita in un angolo a sorseggiare il succo di frutta sperando che Lei si accorga di me, che i suoi sterminati occhi azzurri incrocino i miei anche solo per un secondo, che i suoi morbidi capelli castani possano….

DRRRIIIINNNNNNN, la ricreazione è finita

Mi desto, ma ancora non riesco a capire se si tratti di un sogno, di un film o della mia vita.

Vorrei vedere, vorrei capire, vorrei sapere, ma ne sono incapace. Grufolo per la maggior parte del tempo quando in realtà vorrei solo un paio di ali e volare via lontano perché sono stufo di queste pastoie che mi lasciano sempre stanco, vuoto e incazzato. Dev’esserci, lo sento, un modo o un posto dove tutto questo abbia un senso, dove il grigiore di un’esistenza senza soddisfazioni possa trovare il proprio riscatto.

Ma cos’è che riscatta una vita mediocre?
Una poesia? Un panorama? Un cataclisma? Una canzone?

Talk about a dream
Try to make it real
You wake up in the night
With a fear so real
Spend your life waiting
For a moment that just don’t come
Well, don’t waste your time waiting

(Parlare di un sogno | Cercare di renderlo reale | Ti svegli nel cuore della notte | Con una paura così reale | Di dover passare la tua vita ad aspettare | Un momento che non arriva | Bene, non perdere il tuo tempo ad aspettare)

Il pugno è potente e mi colpisce lì, proprio alla bocca dello stomaco, lasciandomi senza fiato e con lo sguardo incredulo di chi si accorge di aver dormito per tutta la vita.

(non perdere il tuo tempo ad aspettare)

Mando indietro la cassetta che mi ha prestato un compagno di scuola e ascolto di nuovo la canzone.

(non perdere il tuo tempo ad aspettare)

Mi lascio schiaffeggiare dalle parole di Bruce Springsteen, lo sento urlare dalle cuffie e il suo grido arriva direttamente al cervello come una scarica elettrica che mi rianima o forse addirittura mi fa rinascere.

(non perdere il tuo tempo ad aspettare)

Per la prima volta le mie emozioni prendono forma e riesco a vederle: non sono brutte ne sbagliate, sono soltanto mie. E’ una sensazione liberatoria sentirsi vivi, forse perfino normali.

(non perdere il tuo tempo ad aspettare)

Anche se sono strano, anche se sono diverso, anche se sono sfigato, forse c’è un posto per me in questo mondo dove possa sentirmi a casa, senza paura di essere giudicato o emarginato. Forse se corro abbastanza veloce potrò raggiungerlo in tempo, prima che la magia di una melodia svanisca nell’aria lasciandosi dietro una scia di puntini luminosi che trapuntano di luce le ombre della mia stanza.

Non voglio più perdere il mio tempo aspettando qualcosa che non accade mai.

Può una canzone cambiarti la vita? Può un disco salvarti l’anima?

Si, ma solo se sei fortunato.

Ho incontrato le canzoni di Bruce Springsteen per caso ma le ho fatte diventare parte della mia vita per scelta. Arranco da sempre rincorrendo fantasmi di velluto che non si fanno mai acchiappare, ma ora so chi sono e so cosa voglio.

So che non ho più paura. E so che voglio te, Eliza.

Vieni da me, adesso, e lascia che il vento tiri indietro i tuoi capelli, chè tanto la notte è tutta per noi e possiamo andare ovunque vogliamo. E’ la nostra ultima possibilità per realizzare i nostri sogni, quindi scambiamo le nostre effimere ali con delle più pratiche ruote e partiamo senza voltarci indietro: il Paradiso ci aspetta lungo il percorso. Le strade intorno a noi sono intasate da eroi sopraffatti che cercano un’ultima possibilità di riscatto e in fondo scappiamo tutti da qualcosa anche se non c’è più nessun posto dove nascondersi. Ma io e te insieme, Eliza, potremo sopportare il dolore e lasciarcelo alle spalle. Sarò un ciclone che abbatterà tutto quello non sa restare saldo in piedi e spazzerò via tutti gli incubi che ti svegliano la notte e i sogni che ti spezzano il cuore, scaccerò via tutte le bugie che ti fanno sentire abbandonata e il mio amore non ti deluderà mai, neppure per un istante. Dammi un po’ di fiducia, c’è magia in questa notte. Non sono più un ragazzo, ora sono un uomo e ho imparato a custodire i sogni anche quando il tempo e le delusioni suggerivano di lasciarli indietro, perchè soffrire è sempre meglio che rimpiangere. Ti amerò di un amore folle ma sincero e un giorno, te lo prometto, raggiungeremo quel posto dove vogliamo realmente stare e potremo camminare mano nella mano sotto il sole.

Ma fino ad allora gli innamorati come noi sono nati per correre.

Voto: 8½

NOTA: l’ultimo paragrafo è la traduzione\parafrasi di alcuni versi tratti da numerose canzoni di Bruce Springsteen e assemblati secondo il mio insindacabile (almeno in questo caso) piacimento.

Originariamente pubblicato sul blog Lapinsù

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