E’ il 18 ottobre 1975 e siamo al Roxy Theatre di West Hollywood a Los Angeles, California. Terza di quattro serate in questo piccolo teatro da circa cinquecento posti. La Columbia Records con questi show voleva che Springsteen esplodesse anche sulla costa Ovest come aveva già fatto ad Est. La campagna mediatica culminerà qualche settimana dopo con le famose copertine che gli dedicarono sia Time che Newsweek.
La prima serata del 16 ottobre al Roxy fu praticamente dedicata agli addetti ai lavori con molti posti riservati ai giornalisti e alle personalità dello showbiz losangelino. Non era il solito pubblico di fans, anche Springsteen si accorse della poca partecipazione e non mancò di rimarcare questa mancanza di entusiasmo durante le serate successive.
Le restanti serate prevedevano due show al giorno per consentire una maggior partecipazione di pubblico e il primo spettacolo del 17 ottobre venne diffuso anche in diretta radiofonica a cura dell’emittente KWEST-FM nell’area di Los Angeles.
Ma veniamo alla giornata successiva, 18 ottobre 1975, che oggi è la protagonista del nuovo rilascio per la serie dei live ufficiali: “The Roxy 75”. Dopo innumerevoli bootlegs della trasmissione FM circolati negli anni, finalmente una registrazione tecnicamente degna e che rende al meglio le sonorità e l’atmosfera del locale con tanto di bicchieri e bottiglie tintinnanti in sottofondo.
La Columbia aveva organizzato tutto per registrare professionalmente il concerto forse con l’intento di rilasciarlo successivamente come disco dal vivo. L’ingegnere incaricato era il compianto Ray Thompson, una leggenda nelle campo, che avrebbe contribuito a creare uno dei più grandi album live di tutti i tempi: “Frampton Comes Alive!”.
Curiosamente l’unico brano fino ad ora pubblicato ufficialmente era stato“Thunder Road” apparso nel quintuplo “Live / 1975-85″ e qui presentata nella versione lenta e riarrangiata con Roy al piano e Bruce all’armonica e voce. Un inizio di show da brividi.
Spettacolari le lunghe suite strumentali in “E Street Shuffle” e soprattutto gli oltre diciassette minuti di “Kitty’s Back” con improvvisazioni in salsa jazz. Le tastiere di Danny e il piano di Roy che rincorrono il sax di Clarence e viceversa fino a fondersi con la voce di Bruce. Commovente.
Quando uno dei fan grida “Sandy!”, Bruce obbedisce e ne esegue un’accorata versione nonostante non fosse quello il suo posto in scaletta. Nel ’75 era tipicamente una canzone eseguita durate i bis.
Per il resto sei i brani da “Born to Run” insieme ad una manciata di splendide covers come “When You Walk in the Room” di Jackie DeShannon, una commovente interpretazione di “Goin ‘Back” di Carole King e in chiusura“Carol” di Chuck Berry.
Springsteen aveva eseguito “Goin ‘Back” per la prima volta durante il primo show al Roxy, con la stessa King presente nel pubblico, e la esegui anche nei successivi sei ma da allora non l’ha più eseguita nei suoi spettacoli.
Con questo nuovo rilascio si può dire che ora il tour di “Born to Run” sia ben documentato con anche le registrazioni ufficiali di “Hammersmith Odeon London ’75“ e “Tower Theatre del 31/12/75“ .
THUNDER ROAD / TENTH AVENUE FREEZE-OUT / SPIRIT IN THE NIGHT / THE E STREET SHUFFLE – HAVING A PARTY / WHEN YOU WALK IN THE ROOM / SHE’S THE ONE / BORN TO RUN / 4TH OF JULY, ASBURY PARK (SANDY) / BACKSTREETS / KITTY’S BACK / JUNGLELAND / ROSALITA (COME OUT TONIGHT) / GOIN’ BACK / CAROL
Ciao Gianluca. non è il contrario, ovvero sulla costa Ovest come aveva già fatto ad Est. ?
Corretto grazie