di Andrea Volpin.
Nella terra del prepotente ritorno delle teorie revisioniste, della rete sempre in strascico del populismo a basso costo e del malaffare condito dal razzismo mi è tornata in mente una storia…
Nel 1994, l’amministrazione Clinton, autorizzò un pesante piano di segregazione dei confini meridionali degli Stati Uniti che prevedeva la costruzione di barriere antintrusione lungo tutta la frontiera; dalla California attraverso il Nuovo Messico, il Texas e l’Arizona. Questi muri, avrebbero dovuto bloccare l’afflusso di migranti irregolari provenienti dal sud e garantire, a detta dell’amministrazione, un controllo più capillare sui cosiddetti frontalieri che ogni giorno varcavano il confine per recarsi negli Stati Uniti per lavoro. In pochi mesi, i 3140 km, ovvero la lunghezza del confine tra USA e Messico, vennero tempestati di barriere sagomate, reti elettriche, illuminazione notturna ad alta intensità e posti di controllo armati; a San Diego (California) venne costruito il muro di Tijuana un’imponente fortificazione in uno dei punti nevralgici del confine.
Convinti di aver risolto il problema, gli americani, si resero conto ben presto che quello non fu che un maldestro tentativo destinato a fallire; infatti a partire dal 1995 il flusso migratorio aumentò e l’immigrazione clandestina continuò, anche grazie alla compiacenza dei datori di lavoro americani che alimentavano il mercato per avere manodopera a basso costo. Inoltre, anche i contrabbandieri di stupefacenti, incrementarono il loro mercato clandestino, sfruttando la disperazione della gente, costretta a tentare l’invasione.
La nostra storia inizia da lì e s’intitola The Line.
Scritta da Springsteen a tra marzo e aprile del 1995, The Line è una canzone contenuta nel disco The Ghost Of Tom Joad pubblicato da Bruce in quell’anno.
La canzone racconta di un’amicizia nata proprio al confine tra gli Stati Uniti e il Messico tra due guardie di frontiera. Fisicamente separati da una linea, anzi da una barriera, i due sono in realtà molto simili. Costretti a viversi addosso, il narratore è vedovo mentre il collega messicano è chiaramente infelice della sua situazione, i due protagonisti si relazionano con la loro umanità, messa a dura prova dal senso del dovere e quello della ragione.
Il brano inizia con il racconto del narratore che introduce la sua storia personale; congedatosi dall’Esercito dopo aver prestato servizio a Fort Irwin nel deserto del Mojave, il protagonista della canzone si stabilisce a San Diego al confine con il Messico. Rimasto vedovo e spiazzato dalla sua condizione, probabilmente è un disoccupato, l’uomo si fa assumere come agente del Servizio di Confine. Le prime particolarità della canzone vengono a galla già dalla prima strofa: oltre al carico umano che ricorda diversi passaggi della narrativa di Bruce e ci riporta alla mente alcuni momenti di album precedenti, ecco l’assonanza del protagonista con persone che nel passato hanno marcato il territorio in maniera pesante. Nel testo non si fa riferimento a una vera e propria condizione sociale, a parte il fatto che il protagonista rimane vedovo, ma si respira un’aria pesante che lascia intendere che l’uomo sia un disoccupato. Probabilmente, dopo la sua uscita dall’Esercito, o magari dopo aver servito nel Golfo, l’uomo si trova solo a vagare per i pascoli sperduti dell’America della negazione; il chiaro riferimento al protagonista di Born In The Usa è palese. Un altro punto che ricorda una similitudine abbastanza chiara è il momento in cui l’uomo si ‘ricicla’ poliziotto di frontiera; chiuso il suo sentiero che porta alla felicità, l’uomo deve reinventarsi e lo fa come qualche anno prima fece Joe Roberts in Highway Patrolman. Nel farlo tutto il suo carico umano verrà fuori:
I got my discharge from Fort Irwin
took a place on the San Diego county line
felt funny bein’ a civilian again
it’d been some time
my wife had died a year ago
I was still tryin’ to find my way back whole
went to work for the INS on the line
with the California Border Patrol.
Nella seconda strofa, Springsteen, introduce la figura di un secondo protagonista: il poliziotto di origini messicane Bobby Ramirez. Bobby e Carl, si sono incontrati sul lavoro, lungo la linea di confine, e diventano amici. Bobby in realtà esprime tutto la sua comprensione verso chi tenta il gesto estremo – dal 1995 al 2008 i morti lungo The Line sono stati quasi 2000 – un gesto dettato dalla disperazione e dalla frustrazione; una frustrazione molto più pesante rispetto a quella provata da Carl.
Bobby Ramirez was a ten-year veteran
we became friends
his family was from Guanajuato
so the job it was different for him
he said’ “They risk death in the deserts and mountains”
pay all they got to the smugglers rings
we send ‘em home and they come right back again
Carl, hunger is a powerful thing.
La terza strofa è di carattere puramente giornalistico e descrive minuziosamente il senso del dovere del poliziotto Carl. Dalla strofa si deduce che all’inizio della storia, Carl, è abbastanza incline ad appoggiare la politica anti immigratoria in atto; probabilmente il suo è un appoggio legato alla sua condizione di ‘infelice’ che attinge nel populismo, tipico di queste situazioni, che vuole instaurare la fobia dello straniero che invade. Come avremmo modo di vedere, le cose non andranno proprio così:
Well I was good at doin’ what I was told
kept my uniform pressed and clean
at night I chased their shadows
through the arroyos and ravines
Drug runners, farmers with their families
young women with little children by their sides
come night we’d wait out in the canyons
and try to keep ‘em from crossin’ the line
Infatti, subito nella strofa successiva, Carl, ha un incontro che gli cambierà l’obiettivo facendo luce su alcuni aspetti che, forse, prima non conosceva. Nell’incrociare lo sguardo di una donna con in braccio il suo bambino, entrambi rinchiusi nel recinto di confinamento, Carl si trova a relazionarsi con un sentimento che assomiglia alla comprensione e stima. Comprensione per una situazione contingente, dettata da una necessità primaria, e stima per il coraggio di intraprendere un salto nel vuoto, a volte estremo. Forse, anche pietà.
Well the first time that I saw her
she was in the holdin’ pen
our eyes met and she looked away
then she looked back again
her hair was black as coal
her eyes reminded me of what I’d lost
she had a young child cryin’ in her arms
and I asked, “Senora, is there anything I can do”
Cambia il punto di vista della gente, soprattutto quando tocca con mano e percepisce la pesantezza della situazione. Cambia il punto di vista di Carl e, ogni volta che vede un migrante, la sua mente torna agli occhi della madre rinchiusa nel recinto.
There’s a bar in Tijuana
where me and Bobby drink alongside
the same people we’d sent back the day before
we met there she said her name was Louisa
she was from sonora and had just come north
we danced and I held her in my arms
and I knew what I would do
she said she had some family in Madera county
if she, her child and her younger brother
could just get through.
L’amore e la razionalità fanno vacillare i principi di Carl che ormai si lascia cullare dal sogno di poter dare gioia ad una persona e a se stesso. E si lascia andare al racconto di quando la sua Senora tenta l’ennesima fuga, proprio la notte in cui è di servizio. Nelle terre che furono dei cowboys e dei pionieri, un poliziotto di frontiera, si tradisce in nome dell’amore e dell’umana comprensione. Un uomo che cala la maschera:
At night they come across the levy
in the searchlights dusty glow
we’d rush ‘em in our Broncos
and force ‘em back down into the river below
she climbed into my truck
she leaned towards me and we kissed
as we drove her brothers shirt slipped open
and I saw the tape across his chest
Il susseguirsi degli eventi ci lascia intendere che Carl dà modo di fuggire a Louisa che raggiunge gli Stati Uniti e si dà alla macchia. Colto in flagrante dal collega Bobby, Carl porta la sua mano alla pistola pronto anche a sparare per raggiungere il proprio obiettivo:
We were just about on the highway
when Bobby’s jeep come up in the dust on my right
I pulled over and let my engine run
and stepped out into his lights
I felt myself movin’
felt my gun restin’ ‘neath my hand
we stood there starin’ at each other
as off through the arroyo she ran
Bobby, fermo a guardare la scena, lascia che il corso degli eventi facciano il resto, forse memore del passato dei suoi avi. Carl lascia il lavoro e si danna alla ricerca di Louisa entrata negli Stati Uniti alla ricerca della sua felicità, passando la barriera costruita per impedirglielo, grazie alla collaborazione di un uomo che si lascia vincere dai sentimenti.
Bobby Ramirez he never said nothin’
six months later I left the line
I drifted to the central valley
and took what work I could find
at night I searched the local bars
and the migrant towns
lookin’ for my Louisa
with the black hair fallin’ down”.
Come in altre occasioni, Bruce Springsteen, inquadra una scena cinematografica che va oltre I tempi stabiliti. Ascoltarla oggi, dopo i recenti fatti di cronaca, fa accapponare la pelle… purtroppo.
https://youtu.be/UGWf-gvFirU