La risposta è semplice: trecentocinquantamila dollari.
L’auto in oggetto è una Chevrolet Bel Air Convertible del 1957 ed è stata la prima acquistata e posseduta da Springsteen.
Pagata all’epoca non più di duemila dollari, è diventata con il tempo un icona rock essendo apparsa in molti servizi fotografici con il suo proprietario. Curiosamente sia su Time che su Newsweek la foto è a pagina 57. Leggenda vuole che su quei sedili siano stati composti i versi di alcuni grandi classici quali “Born to Run”, “Thunder Road” ed anche “Backstreets”.
La sobria cabriolet giallo oro con tanto di fiamme arancio disegnate sulla carrozzeria era stata venduta a malincuore dallo stesso Springsteen nella primavera del 1976 essendo divenuta troppo riconoscibile dai fan sulle strade del New Jersey e sostituta da un’elegante Corvette nera del 1960, la stessa auto che ancora oggi guida.
Dal 2006 era di proprietà di Michael Crane, un collezionista che era riuscito ad acquistarla trent’anni dopo, e nel gennaio del 2010 è stata trasferita nella Rock Hall of Fame di Cleveland, dove è diventata uno dei pezzi di punta della più grande e completa esposizione su Springsteen mai organizzata.
La vendita stata organizzata tramite un asta su Ebay e il miglior offerente, fan e/o collezionista che sia, ha dovuto battersi per una settimana con altri 38 concorrenti.
Del lotto facevano parte anche il certificato di immatricolazione e l’assicurazione originali a nome di Springsteen. L’auto completamente revisionata appare esattamente come doveva essere 42 anni fa ad eccezione del motore originale che è stato sostituito con un General Motors 350 realizzato su misura.
La gialla Chevy è stata ricordata con affetto da Springsteen anche in “Songs”, il libro che raccoglie tutti i suoi testi pubblicato nel 1998:
Nel 1970 in New Jersey l’auto aveva ancora una certa importanza, restituiva un’immagine di potenza. Quell’estate ho comprato il mio primo set di ruote, pagandolo 2 mila dollari. Era una Chevy del ’57 con doppio carburatore quadricorpo, trasmissione Hurst e fiamme disegnate sul cofano”.