Cosa ci riserverà il futuro?

di Gianluca Brovelli

Il tour europeo volge al termine. Per i più si è concluso a Roma, per altri più fortunati arriverà fino a Zurigo e per una minoranza proseguirà con la breve appendice negli Stati Uniti. A settembre è attesa l’autobiografia ufficiale, probabilmente accompagnata dall’ ennesima raccolta con qualche inedito tanto per invogliare i fan all’acquisto, ma cosa ci riserverà il futuro?

A questa ed altre domande ha cercato di rispondere Jon Landau intervistato da Billboard. Il manager del cantante ha tracciato un bilancio della recente attività live di Springsteen, oltre 1 milione di biglietti venduti e 135 milioni di dollari incassati fino ad oggi nel 2016, e di fare luce su quelle che saranno le prossime attività di Bruce.

Landau ha anzitutto voluto sottolineare l’importanza del cofanetto commemorativo “The Ties That Bind: The River Collection” senza il quale non ci sarebbe stato il tour:

Bruce ha lavorato sodo per il box set di ‘The river’: è stato coinvolto personalmente in ogni dettaglio. Non avevamo programmato concerti, ma Bruce è stato ispirato dal risultato finale, così abbiamo deciso di fare qualche show.

In un primo momento si era pensato ad appena 20 concerti, ma poi si sono inevitabilmente aggiunte altre date: 37 show nelle arene americane, 27 negli stadi in Europa e altre 10 nuovamente negli Stati Uniti. L’ultima data del tour è prevista il prossimo 14 settembre a Foxborough in Massachusetts.

Il tour originale di “The River” si svolse tra il 1980 e il 1981 e leggendari furono alcuni  show di quegli anni. Stando a quanto dichiarato da Landau, con questa nuova tournée si è voluto riproporre in qualche modo lo spettacolo dell’epoca:

Non potevamo tornare a quella situazione perché il tastierista Danny Federici e il sassofonista Clarence Clemons se ne sono andati, e Dio li benedica, ma volevamo avvicinarci quanto più possibile a quel suono lì, e fare uno show di puro rock. […] È un ragazzo di 67 anni che sta facendo i concerti migliori della sua vita. […] La scaletta di questo tour era molto diversa, perché aveva una canzone di apertura – una delle outtakes di ‘The river’, ‘Meet Me in The City’ – e poi le 20 canzoni tratte da ‘The river’. Poi c’erano i classici e alcune delle sue più grandi canzoni, e poi la selezione per il bis: oltre 30 canzoni ogni notte.

La parte più interessante riguarda le nuove indiscrezioni in merito al prossimo disco solista, che stando ad altre fonti dovrebbe essere pubblicato nel marzo del prossimo anno:

È un genere di disco diverso per Springsteen. È presto per parlarne: è un disco meraviglioso, vedremo cosa rivelerà il prossimo anno. Siamo pessimi pianificatori. Tutto quello che posso dire è che è un disco solista e quando parlo di disco solista non mi riferisco a un album acustico. Infatti, è un disco molto espansivo e ricco. È uno degli sforzi più creativi di Bruce.

Dunque possiamo attendere il 2017 per questo nuovo lavoro, a tre anni dal precedente ‘High Hopes’, e poi di nuovo in tour magari ancora con la E Street Band in formato ridotto oppure con una band diversa, alla ricerca di nuove sonorità. Ovviamente il tutto rigorosamente non pianificato perché come dice il maneger:

We’re terrible planners.

Spare Parts, The River Tour 2016

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